I miei libri
Little girl
di Alice Keller
pp. 112, f.to 14,0×21,5
Bompiani, 2024
ISBN 9788830107632
La voce narrante di questo romanzo è impegnata nella scoperta di sé in quel momento di passaggio tra la fluidità dell’infanzia e le grossolane definizioni legate alla crescita. L’estate in un campeggio immerso in una pineta; serate attorno al falò e nuotate in piscina; Maddalena, l’amica di sempre, e i suoi pettegolezzi caldi; gli animatori più grandi, quasi mitizzati – come Anna, che vede e comprende più di quanto non lasci intendere; alcuni ragazzi stranieri, misteriosi e intriganti. Una folla di sensazioni e di sorprese; istanti prodigiosi e attimi amari; e il dono di una scoperta: che regalo prezioso è trovare qualcuno che ti vede per ciò che sei meglio di quanto non riesca a vederti tu.
Questa storia l’ho cercata: le sono stata addosso, con le unghie e con i denti, alcuni giorni mi sono accontentata di un’unica frase, poche parole, ma sapevo che non dovevo spaventarmi del tempo, potevo avere pazienza: era nella mia testa. Era anche nel mio cuore: questo libro è testimone di un viaggio, che ho intrapreso per capire cose che non conoscevo, spostando paure, saltando ostacoli, tornando indietro di un passo ogni volta che nuove consapevolezze mi facevano avanzare troppo rapida nella corsa.
Di notte
di Alice Keller e Veronica Truttero
pp. 56, f.to 21×26
Camelozampa, 2024
ISBN 9791254641149
È una serata tranquilla, in questa casa dove la luce è accesa in soggiorno, i genitori chiacchierano, i due bambini giocano sul tappeto. Poi il bambino più grande si accorge di una porticina, tra gli scaffali dei libri. Attraversandola, si ritrova all’esterno, nel giardino della loro casa, immerso nella notte e illuminato solo dalla luna. Una grande civetta delle nevi plana verso di lui e lo invita a salire a bordo, per un meraviglioso viaggio attraverso la notte, sopra le strade e le case con le loro finestre illuminate. È facile pensare che sia stato tutto solo un
sogno. Ma la mattina dopo la sua sorellina trova una piuma nella cameretta…
Questa storia nasce otto anni fa, su un quaderno con la copertina bianca e nera con piccole coccinelle rosse. Anzi, prima: nasce nella voce, sottoforma di piccola storia della buonanotte. Alle bambine e ai bambini che mi chiedono come faccia a nascere una storia, dico sempre che per prima cosa è necessario un tempo lento e vuoto. In quel tempo lento e vuoto, dove la possibilità di osservare con calma e sensi attenti si fa più ampia, può capitare che qualcosa – un gesto, una persona, un’immagine – attraggano la mia attenzione, tirino un filo invisibile che lega ciò che è dentro di me a ciò che è fuori, come fanno i pesci quando abboccano. Dico anche che, proprio per questo, non sono in grado di inventare storie a comando. Insomma, il fatto di essere una scrittrice non mi rende una miglior narratrice di storie della buona notte. Eppure… eppure otto anni fa, mettendo a letto quello che ora è nostro figlio più grande, una briciola di storia scivolò sulla mia lingua. Era una piccola porta, nascosta dietro i libri – sono tante le piccole porte che nelle storie si aprono verso mondi… Chiusi gli occhi, cominciai a immaginare come doveva esser fatta la mia porta.
Gaspare e Amleto
di Alice Keller e Veronica Truttero, ill. Veronica Truttero
pp. 64, f.to 16,5×21
Sinnos, 2023
ISBN 9788876095436
A Gaspare piace guardare l’acqua perfettamente piatta dello stagno.
Ad Amleto piace lanciare sassi nello stagno e sentirne il rumore.
Gaspare è un rospo, Amleto un riccio. Non sono d’accordo su nulla.
La cosa che sanno fare meglio è litigare: insomma, sono pronti a diventare ottimi amici…
Vincitore categoria miglior libro 6-8 anni
A settembre 2021 mi trovavo seduta al tavolo di un ristorante a Cagliari e dicevo, chiacchierando con amici, di aver bisogno di tempo, di una pausa, che non sapevo quando sarebbe arrivata una storia che davvero si sarebbe fatta scrivere, e dentro di me pensavo: non arriverà mai. Non scriverò per bambini (piccoli, per di più!) mai più. In quegli stessi giorni Veronica mi ha mandato la foto di un personaggio su cui stava lavorando. C’era qualcosa in quel disegno che mi colpiva… una certa semplicità, una pulizia delle linee… ma io -mi dicevo – non scriverò più per bambini, mai più. Quello è stato il secondo esatto in cui nella mia mente sono cominciate a nascere le parole per Gaspare e Amleto, e per tutto il mese successivo ho lavorato felicemente sentendomi in questa dimensione semplice, in quelle linee pulite, e cercavo di far lo stesso con il testo: scrivere, cancellare, asciugare la frase fino a raggiungere una sensazione interiore di nitore, come l’acqua piatta e calma dello stagno che Gaspare osserva seduto sulla sua foglia di ninfea…
Il mistero dei cani che sognano
di Alice Keller
pp. 63, f.to 16,5×22,5
Pelledoca, 2023
ISBN 9788832790719
America, anni ’20. Shirley adora scrivere e inventare racconti gialli che legge ad alta voce alla sua famiglia, ma loro non sembrano mostrare grande interesse. Così Shirley, risoluta e testarda, decide che non scriverà mai più. Alcuni eventi, però, la costringeranno a cambiare idea. Nel suo quartiere, cominciano a succedere piccoli fatti misteriosi: una cucciola senza padrone si affeziona proprio a lei, mentre alcune inspiegabili sparizioni di cani cominciano a terrorizzare gli abitanti della zona in cui vive. Tra bambini che giocano con le bambole e cani di pezza, tra finzione e realtà, a Shirley non resta altro che indagare per scoprire la verità e ci riuscirà grazie alla teoria dei cani che sognano.
Una deliziosa storia con protagonista Shirley Jackson, la celebre scrittrice statunitense di horror, mistero e gotico.
Se devo pensare a quando ho cominciato a stare vicina alla scrittura, ricordo il periodo delle scuole elementari, quando mi divertivo a inventare piccole storie gialle che avevano per protagonisti i miei amici, le battevo al computer, sceglievo grandi lettere arcobaleno per il titolo e le regalavo a scuola. Provare a scrivere gialli è stato il gioco che mi ha fatto innamorare delle parole silenziose: con la scrittura potevo prendere dettagli della mia vita e spostarli in un altro mondo, raccontare le cose importanti e cambiare quelle spiacevoli. Non solo: regalare quelle storie era per me un nuovo modo di parlare, lasciando che gli altri potessero scoprire i miei pensieri in un altro tempo e in un altro luogo rispetto a quando io li avevo pensati. Per questo ho accolto con entusiasmo la richiesta di Pelledoca di provare a scrivere un racconto giallo: è stato bello, a tanti anni di distanza, ritrovare l’emozione della me bambina.
Nico non c'è
di Alice Keller
pp. 32, f.to 20,6×25,7
Kira Kira edizioni, 2023
ISBN 978883201916211
Nico non c’è, mamma e papà proprio non riescono a trovarlo… Dove sarà andato? Nascondigli impossibili, finte preoccupazioni, spauracchi che non fanno paura in un nascondino a tempo di rima, in bilico fra realtà e fantasia.
E se vuoi trovare Nico… segui il merlo!
Nico non c’è è una delle poche storie (forse in tutto due) che ho davvero scritto per uno dei nostri figli, osservandolo e osservandoci. L’avevo scritta a penna, sul quaderno, e improvvisamente ricordo che l’avevamo letta insieme, alla sera, e si era aggiunta all’insieme di racconti da leggere prima di andare a letto – da un lato le storie dei libri, dall’altro quella strana storia su un quaderno.
Questo dettaglio me l’ero quasi scordato, non sono passati tanti anni, ma quella primissima infanzia sfugge, come una buca coperta di sabbia.
E il merlo, dov’è?
Il merlo è la bellezza del fare i libri.
Il merlo è un’idea di Maki, e mettendo tutto sul tavolo – quel tavolo a tre, dove Elena Rambaldi, editrice di Kira Kira, è parte creativa tanto quanto noi – ecco che le storie si sono unite. Un merlo entra, Nico lo vede, lo segue, si nasconde… Nico non c’è.
Fuori è quasi buio
di Alice Keller
pp. 141, f.to 13,5×20,7
Risma, 2023
ISBN 9788831421126
Due fratelli scappano senza una meta precisa. Ora che la mamma è morta e non hanno più un posto dove andare, trovano riparo in un capanno abbandonato. Simone, il più grande, deve stare attento a non far agitare Mattia, che altrimenti smette di respirare. E Mattia non parla, o meglio, parla, sì, ma con i gesti: la mano sul gomito è pane, il cerchio sul petto è abbraccio, il pugno è neve. Sono soli, senza nessuno su cui contare, ma l’incontro con Mercy, una ragazza con una famiglia altrettanto difficile ma piena d’amore, farà capire ai fratelli che non c’è niente di male a chiedere aiuto e che un’altra idea di “casa” è possibile.
Finalista Premio Campiello Junior 2024
È arrivato nella primavera del 2020, in pieno lockdown: dopo giorni e giorni in casa, lontana dalle parole, mi sono chiesta quale fosse stato l’ultimo bagliore di storia che mi aveva attraversato la mente, ed era questo: due fratelli, un capanno abbandonato, un canale che va al mare. Gli adulti che ci immaginiamo sono assenti, e altri adulti si mostrano nella loro presenza. Un libro fatto di gesti e lingue silenziose, che mette un punto, dentro di me, a un lungo discorso sulle periferie e chi le abita, portato avanti in questi anni.
Tariq
di Alice Keller
copertina di Andrea Calisi
pp. 160, f.to 14×21
Camelozampa, 2021
ISBN 9791280014573
Tariq vive nei palazzoni, dove non arrivano l’acqua e la luce. Tariq va male a scuola, ormai è stato etichettato: è l’elemento di disturbo, quello per cui non c’è speranza. Anche Jasmine vive nei palazzoni, ma lei è diversa da tutte le altre: Jasmine studia, ci crede, sotto il velo c’è un cervello brillante, nel suo sguardo la pazienza e la determinazione. Le possibilità non sono le stesse per tutti, ma la vita a volte sorprende con scarti improvvisi, e anche nel più duro dei contesti la bellezza sa come farsi trovare.
Un romanzo intenso e struggente, due ragazzi ai margini affamati di speranza e di futuro.
Un romanzo che mi lega all’esperienza come insegnante di mia madre, e al mio interesse – approfondito anno dopo anno, storia dopo storia – per le periferie. In particolare per trovare storie che possano dare voce a punti di vista diversi, modi di vita diversi, possibilità di crescere e realizzarsi diverse. Tariq è tutto questo e al tempo stesso è solo Tariq: un ragazzo che si confronta con il luogo (brutto) che abita, ma che lui e i suoi amici riescono a riempire di vita, che in classe resta in silenzio, e non riesce a trovare lo spazio, nelle domande degli insegnanti, per le sue risposte. Un ragazzo che non ricevendo nomi adeguati accetta le etichette, si lascia prendere dalla rabbia per una situazione che a volte non si può cambiare, che non è la stessa per tutti e non permette a tutti di realizzare i propri desideri. Ma continuerà ad esprimere se stesso, insieme alla sua amica Jasmine.
Semini
di Alice Keller
illustrazioni di Youngin Kim
pp. 32, f.to 21×28
Edizioni Corsare, 2021
ISBN 978-88-99136-75-8
Nella scatola dei tesori ci son mestoli, cucchiai, ramaioli, una macchinina verde, un pettine, un phon, un calzino spaiato, i piedi che pesto quando sono arrabbiato mezzo biscotto infilato di nascosto, le mutande del signor Orsoun nastro, un bottone, un pesce di latta, una castagna matta una ghianda trovata in giardino il sonaglio di quand’ero piccino, che uso ancora anche se sono grande, il silenzio dopo le domande quando la sera appoggio la testa sul cuscino la mano della mamma, una mela, un semino. Poesie e segreti dal bambino alla mamma.
A volte, nella mia quotidianità, arriva un pensiero che prende la forma della poesia. Arriva senza essere chiamato, senza essere cercato, arriva e basta. Nel tempo questa voce è scesa sul foglio varie volte, finché ho pensato di poter cercare tra tutti i taccuini, e raccogliere. Sono piccole poesie – semini – arrivati con la voce di un protagonista bambino che esprime se stesso, i suoi sentimenti, i ricordi.
Yukie e l'orso
di Alice Keller
illustrazioni di Maki Hasegawa
pp. 44, f.to 20,5×25,5
kira kira edizioni, 2020
ISBN 978-88-32019-04-9
Stoffe dalle trame complesse, parole che sono aria, vento, voce di gufo, di volpe, di lepre, di rana, di lupo e di orso. Siamo in un villaggio Ainu, nel Giappone del nord. Questa è la storia di una stirpe antica che rischia di scomparire e del coraggio di una bambina intelligente, forte ed appassionata, che in un percorso fra lingue, suoni e segni vuole raccontare a tutti le storie del suo popolo e affermare la propria identità.
Elena Rambaldi, editrice di Kira Kira, mi ha sorpresa un giorno raccontandomi la biografia di Yukie, una giovane ragazza ainu, la prima a tradurre in giapponese i canti di una cultura totalmente orale. E mi ha doppiamente sorpreso quando mi ha chiesto di cercare una voce che potesse raccontare la sua storia, una storia fatta di canti, di parole sotto forma di vento, di fiumi ghiacciati e focolari, stoffe, linee, gioielli, lo spirito sacro dell’orso, ma anche discriminazioni, ricerca della propria identità, accettazione delle proprie radici.
Le cose che ho
di Alice Keller
pp. 216, f.to 14×21,5
Mondadori, 2020
ISBN 978880473083
Deborah ha tredici anni, un fratellino in arrivo, una bicicletta che sfreccia sulle strade di provincia e degli amici, con cui divide la scuola, il campo skate. E i binari.
La sfida, tra l’erba fangosa della collina, è riuscire a tenere gli occhi aperti mentre lo spostamento d’aria arriva come uno schiaffo e lo sferragliare dei vagoni fa sparire tutto il resto. Un gioco tra ragazzini, all’apparenza. Ma quando la necessità di dimostrare il proprio coraggio prende il sopravvento, il gioco si fa pericoloso. Estremo, come la paura.
Mi trovavo al campo skate e osservavo le scie delle ruote sulle rampe, ascoltavo le risate, la musica dalle casse. Non avevo niente, il foglio della mia mente in quel periodo era bianco. “Se non so niente”, mi sono detta, “posso partire da quello che ho”. E così ho cominciato inizialmente a svuotare le tasche, e fare un elenco di ciò che c’era dentro, e poi a pensare alle cose importanti della mia casa, e piano piano mi sono accorta che non ero più io a pensare, ma una giovane ragazza di nome Deborah.
Caro Signor F.
di Alice Keller
illustrazioni di Veronica Truttero
pp. 104, f.to 14×21
Camelozampa, 2020
ISBN 9791280014900
Uno sgradito ospite in soffitta sconvolge l’esistenza tranquilla di Elvira e Concetta. Prima i rumori sospetti, poi una lettera dell’Agenzia Case e Soffitte, indirizzata al signor F.: non c’è dubbio, un fantasma ha preso dimora nella loro mansarda! Elvira e Concetta decidono di passare all’azione… Tra equivoci e gag divertenti, una storia di amicizia, di pirati e di viaggi che cambiano la vita.
Ero in una casa in montagna quando degli strani passi cominciarono a risuonare sul soffitto. Passi di chi? Conoscevo il “proprietario”, ma bastò questo piccolo spunto per far rotolare tutta una serie di pensieri nella mia testa, che riguardavano due vecchie amiche rintanate nella loro casa in cima alla montagna, e un inquilino fantasma pronto a scompigliare le carte. E il finale… quando sono arrivata a scriverlo, ha sorpreso anche me.
Doppio passo
di Alice Keller
illustrazioni di Veronica Truttero
pp. 96, f.to 16,5×23,5
Sinnos editrice, 2020
ISBN 978-88-7609-460-6
Martin Kell è l’ultimo di quattro fratelli e a calcio è un vero disastro. Eppure è costretto a giocare nelle combattutissime partite che si disputano tra i cortili di St. Helens. In quegli stessi cortili, con il suo pallone, si aggira anche Lilian Parr, detta Lily, che ha un tiro incredibilmente forte e che è destinata a diventare la più grande calciatrice di tutti i tempi.
Honour List Ibby Italia 2021
Ci tenevo moltissimo a scrivere di nuovo a fumetti insieme a Veronica Truttero, ma non trovavo nessuna storia adatta. Avevo addirittura iniziato a cercare un nuovo romanzo, stavo tentando le prime pagine per capire se la storia sarebbe stata abbastanza forte da andare avanti. È stato in quel momento – e mentre seguivo un gruppo di scrittura pomeridiano in una scuola media di campagna – che ho trovato la storia di Lily Parr, ma soprattutto mi sono ricordata di quando da piccola avevo il terrore della palla… e così è arrivato anche Martin, e ho dovuto smettere di scrivere tutto il resto perché Doppio passo scorreva per conto proprio, come l’acqua rapida e fredda di un torrente.
Il solitario di Rodriguez
di Alice Keller
pp. 221, f.to 13,5×20,7
Risma, 2020
ISBN 9788831421041
Nina ha 12 anni, una famiglia problematica e pochi amici.
Mentre tutti i suoi compagni aspettano le vacanze di Natale e le feste di Capodanno, Nina si ritrova, suo malgrado, parcheggiata dai parenti del padre, in uno sperduto borgo di montagna.
Catapultata fra bizzarri personaggi, ragazzi indecifrabili, arcane presenze nei boschi e la leggenda di un misterioso uomo-uccello, Nina riscopre il passato nascosto della sua famiglia, lo splendore della natura e i segreti di un mondo fuori dal tempo.
Una delle storie a cui ho lavorato per più tempo, modificandone per anni la forma e i personaggi, ma non il nucleo centrale, un nucleo di metamorfosi e magia a cui sono molto legata, che mi ricorda le radici che forse ogni giorno mi tengono vicina alla scrittura.
Le disavventure del Barone Von Trutt
di Alice Keller
pp. 64, f.to 16,5×22,5
Sinnos editrice, 2020
ISBN 978-88-7609-440-8
Quando la famiglia Sigismondi decide di andare in vacanza, i guai sono di sicuro in arrivo. Per fortuna con loro parte anche il Barone Von Trutt, famoso bassotto poeta, che anche in mezzo a disastri ed equivoci trova sempre l’ispirazione…
Questo libro è stato pubblicato con il sostegno del MiBACT e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea”.
Io e Veronica amiamo il momento in cui un personaggio sta per nascere: cerchiamo animali bizzarri, iniziamo a immaginarci il loro abbigliamento, a prenderli in giro scherzosamente, a ipotizzare cosa potrebbe succedere se si intrufolassero nelle nostre vite… e il bassotto poeta Barone Von Trust è nato proprio così, mentre ci trovavamo su un treno in viaggio verso Nizza. Il momento migliore per immaginare strisce a fumetti e vignette esilaranti.
AFK
di Alice Keller
pp. 112, f.to 14×21
Camelozampa, 2019
ISBN 9788899842567
Gio non esce di casa da ormai due anni. Notte e giorno, resta chiuso nella sua stanza, incollato al monitor, una partita dopo l’altra. Per i suoi genitori, lui è il Problema. Emilia, la sorella più grande, è una diciottenne normale, nient’affatto un Problema.
Eppure è lei a nascondere un segreto, capace di trascinare Gio fuori dalla sua stanza, sbalzarlo lontano dal suo mondo fatto di computer e ossessive routine. Una storia sull’affetto tra fratelli e sulla possibilità, che esiste sempre, di dare una svolta alla propria vita.
Raccontare il mondo del gaming: una frase che tornava, nella mia vita, con aneddoti e discorsi da più fronti, ma è difficile che lo stimolo a scrivere mi arrivi da una richiesta tanto precisa… eppure… qualcosa mi diceva che c’era qualcosa che mi aspettava, che potevo provare a scavare. Da qui sono nati Gio e Emilia, ma non sono nati da soli: questo libro è stato un vero lavoro di squadra, possibile grazie ai ragazzi che mi hanno permesso (più che un onore) di varcare le soglie delle loro stanze e che hanno controllato attentamente che ogni codice e comando di gioco fosse corretto.
La contessa sul tetto
di Alice Keller
pp. 120, f.to 14×21,5
San Paolo edizioni, 2018
ISBN 9788892214019
Diana Pilchard ha undici anni e vive con il papà, lo studioso di felicità più felice della terra, ma la sua vita non può certo dirsi perfetta. Perennemente impegnata a esercitarsi col violoncello – e a sopportare la severità di Miss C., la sua insegnante del Conservatorio – ha come unico amico Flavio, uno strano ragazzino che vive nel suo stesso condominio. Un pomeriggio come tutti gli altri – esercizi su esercizi, sempre identici, sempre stonati – Lara, il pappagallo di casa, scompare. Diana si mette alla sua ricerca e, disobbedendo al padre che le ha sempre proibito di avventurarsi su per le scale del palazzo, sale un piano dopo l’altro fino a sbucare su un enorme terrazzo che domina i tetti della città. E – in mezzo al terrazzo – un capanno, una porta socchiusa, una voce all’interno. «Forza. Avanti».
C’è stato un periodo in cui studiavo violoncello, mi ero addirittura iscritta in Conservatorio e avevo un’insegnante severissima, che mi faceva tremare a ogni stonatura. In quello stesso periodo avevo una grande passione per tutti i volatili e per mescolare realtà e invenzione. Così ho immaginato un palazzo molto alto e una famiglia che un tempo viveva in cima e un giorno si trasferì a piano terra. E come nelle fiabe: delle scale proibite, un capanno abitato da una figura misteriosa, un amico pronto a fare da aiutante.
Ho anche capito perché potevo smettere di suonare il violoncello, e continuare a scrivere.
Nel paese di Sesto Malanni
di Alice Keller
pp. 64, f.to 14×20
Giunti, 2018
ISBN 9788809869356
Nel paese di Sesto Malanni, dove tutto, ma proprio tutto, è di plastica, è arrivata una grande attrazione: la Grande Casa Gonfiabile, detta anche Casa delle Fiabe. Mattia e Matilde sono già annoiati: sarà la solita lezione di Didattica della Plastica!
Una buffa storia per raccontare quanto la cura dell’ambiente e l’attenzione alla bellezza che ci circonda siano necessari a tutti, grandi e…
C’è stato un periodo in cui, per varie vicissitudini della vita, raccontavo fiabe nei centri commerciali chiusa in una bizzarra casa di plastica gonfiabile. Un’esperienza piuttosto straniante, non priva di spunti di riflessione… è questo che mi piace della scrittura: che ti salva quando meno te l’aspetti. E così è bastato immaginare che quella assurda casetta prendesse il volo, e tutta la storia è arrivata da sé.
A casa dell'ape
di Alice Keller
illustrazioni di Maki Hasegawa
pp. 36, f.to 22×28
kira kira edizioni, 2018
ISBN 978-88-32019-00-1
Un pomeriggio a casa della nonna che abita in campagna è occasione di un piccolo viaggio nella memoria attraverso la fantasia. Vecchie foto e oggetti del passato sono lo spunto
per un gioco alla scoperta di ciò che è lontano e ciò che è vicino. Un viaggio fantastico inseguendo le api, collegamento tra passato e presente nella vita; un viaggio di fiore in fiore dove la vita si distribuisce, fino all’alveare dove la vita si crea.
E proprio nell’alveare, simbolo del grembo materno, la bambina incontrerà la mamma che è venuta a prenderla.
Le tavole di Maki Hasegawa sono state la prima occasione, per me, per confrontarmi con il formato dell’albo illustrato. Una sfida complessa: confrontarmi con illustrazioni già realizzate e trovare per loro una storia. Eppure qualcosa ha risuonato, grazie anche all’abile cura dell’editrice Elena Rambaldi, e ho sentito nascere una voce che arrivava da dentro le immagini e diceva così:
Facciamo un gioco!
A cosa giochiamo?
A guardare da vicino, quello che è lontano…
Nella pancia della balena
di Alice Keller
copertina di Giovanni Nori
pp. 96, f.to 12×17
Camelozampa, 2017
ISBN 9791280014528
Non è facile quando devi andare a scuola con pantaloni della tuta strappati e scarpe fuori moda, i tuoi genitori sono separati, tua madre ha sempre l’aria triste. Ma se un giorno, tornando a casa, scoprissi che lei è sparita senza lasciare tracce?
Scandito dalla comparsa della balena che, pezzo dopo pezzo, prende corpo sotto forma di murales su un palazzone di periferia, il racconto di un ragazzo che deve fare i conti con l’abbandono e con la fragilità degli adulti.
Finalista Premio Andersen Miglior Libro oltre i 12 anni
“Leggendo siamo trascinati dal ritmo, dal senso di attesa e dal mistero” (Andersen)
Uno dei libri a cui voglio più bene, arrivato di getto, dopo che il seme di un’immagine mi si era posato nell’inconscio. Un giorno, a Bologna, in stazione, un saluto particolare tra una donna e un ragazzo attirò la mia attenzione. Un saluto intimo e al tempo stesso carico di qualcosa di indicibile. “Una storia che non si può dire”, scrissi nella mia mente, e da lì, come un fiume incominciai ad immaginarne le parole.
Contro Corrente
di Alice Keller
illustrazioni di Veronica Truttero
pp. 80, f.to 16,5×23,5
Sinnos editrice, 2017
ISBN 978-88-7609-362-3
Tina ha una cugina più grande, Gertrude, che è campionessa di nuoto e che si è messa in testa di attraversare tutta sola il canale della Manica, sfidando ironie e pregiudizi. Ma anche Tina nuota e, come la cugina, ha una sfida da affrontare!
La mamma, le zie, gli amici, la vorrebbero tutti vestita di pizzi e nastrini. Non sanno che Tina, in gran segreto si sta allenando per attraversare il lago a nuoto e far vedere a tutti di cosa può essere capace.
È stata la nostra prima storia a fumetti, con cui abbiamo dato inizio al nostro metodo: “io scrivo, tu cancelli!”
È sempre emozionante vedere come una storia di parole si trasformi in un susseguirsi di vignette, dove è impossibile, alla fine, riconoscere chi ha fatto nascere cosa. Un romanzo che gioca con i linguaggi del fumetto, dell’albo e della narrativa per raccontare la storia di Gertrude Ederle, prima donna ad attraversare a nuoto il Canale della Manica, attraverso la figura inventata di Emily, una ragazzina che imparerà a inseguire i suoi desideri ribaltando pregiudizi e stereotipi degli Stati Uniti di inizio Novecento.
Di becco in becco
di Alice Keller
illustrazioni di Veronica Truttero
pp. 64, f.to 12×16,8
Sinnos editrice, 2016
ISBN 978-88-7609-342-5
Avete mai fatto il gioco del telefono? Qui, tra pollai affollatissimi, galline pettegole, galli vanitosi e animali curiosi, vediamo come una piccola piuma caduta per sbaglio può dare avvio ad una vera valanga di equivoci.
Quando mi è stato proposto di scrivere a partire dalla fiaba di Andersen “Vero verissimo”, affollata di galline, non potevo crederci: abito in una campagna altrettanto ricca di pollai! Da qui non ho smesso un attimo di divertirmi, riga dopo riga, in questo piccolo libro in cui le notizie si trasformano in pettegolezzi, e i pettegolezzi in notizie.
Hai preso tutto?
di Alice Keller, 2015
illustrazioni di Veronica Truttero
pp. 80, f.to 12×16,8
Sinnos editrice
ISBN 978-88-7609-313-5
Quando andate in vacanza, che cosa pensate possa succedere alla vostra roba? Nulla, direte voi. Ma non considerate l’eventualità dei cinghiali… Fernanda e Osvaldo Cinghialetti infatti hanno l’abitudine di passare un po’ di tempo nelle case vuote. A scrivere, dipingere, fare ginnastica! E non sono sempre così ordinati…
“Hai preso tutto?”. È sempre stata una domanda importante in casa mia, la cui risposta non era mai scontata, e riservava sempre parecchie sorprese. È stato anche il primo libro con cui io e Veronica abbiamo sperimentato come parole e disegni potessero unirsi, a modo nostro. È stato l’inizio di un percorso insieme alla continua ricerca di personaggi e storie, e forme per raccontarli. Due cinghiali curiosi – ispirati ai tanti cinghiali che circondavano la mia casa in campagna – entrano di soppiatto nelle stanze dei signori G… e non riusciranno a non lasciare il segno!